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Etimologia del termine otoscopia

Il termine otoscopia è formato da oto- (dal greco “orecchio”) e da -scopia (dal greco “osservare”), significa quindi osservazione dell'orecchio.

Ora proseguiamo illustrando come si svolge questa indagine obiettiva del condotto auricolare e a quale specialista medico rivolgersi.

Perché sottoporsi a una otoscopia e chi rivolgersi

L’otoscopia è generalmente condotta da un otorinolaringoiatra (medico specializzato nella salute di orecchio, naso e gola), da un medico di base o da un audiologo. Durante un esame otoscopico, lo specialista procederà a inserire delicatamente un otoscopio o uno speculum nel condotto uditivo, al fine di esaminare le strutture interne dell’orecchio. 

I moderni otoscopi sono dotati di telecamere, le quali consentono allo specialista di operare sempre sotto un controllo visivo diretto, nonché di registrare l’intera procedura. Il video e le immagini possono infatti essere salvati come referenza futura. Si tratta di videotoscopi all’avanguardia, compatibili con dispositivi multimediali portatili, tra cui smartphone o tablet.

Come si svolge un esame otoscopico?

Qui di seguito illustriamo come si svolge nel dettaglio una otoscopia professionale mediante l’uso di un otoscopio:
1. Preparazione del paziente:
il paziente deve essere invitato a sedersi o sdraiarsi comodamente, informato a proposito della natura sicura e indolore della procedura e posto in condizione di condividere eventuali preoccupazioni o dubbi con lo specialista. 
2. Preparazione della strumentazione:
il medico deve avere a sua disposizione un otoscopio dotato di speculum (testina conica monouso da inserire nel condotto uditivo), una fonte luminosa e una lente di ingrandimento. Tutti gli strumenti devono essere sterili e funzionanti. 
3. Posizionamento medico e paziente:
lo specialista si posiziona di fronte al paziente, in piedi o seduto. Al fine di ottenere una visuale ottimale del condotto uditivo, sistemerà la testa del paziente in una posizione consona, leggermente inclinata rispetto all'orecchio da esaminare.
4. Ispezione dell’orecchio esterno:
l’esame inizia con un’accurata valutazione del padiglione auricolare e del canale uditivo esterno, volta a individuare eventuali anomalie, come rossori, tumefazioni o secrezioni, nonché scongiurare la presenza di lesioni, infezioni o corpi estranei.
5. Inserimento dello speculum:
lo specialista procederà quindi a inserire gentilmente lo speculum nel condotto uditivo, inclinando di 30° l’otoscopio ed esercitando nel contempo una leggera trazione sul padiglione auricolare, ottenendo così una rettilineizzazione del canale uditivo. L’inserimento avviene delicatamente e senza alcuna forza eccessiva, in modo da non causare alcun fastidio al paziente.
6. Illuminazione del condotto uditivo:
di norma, l’otoscopio è dotato di un sistema di illuminazione integrato, il quale viene attivato sin dalle prime fasi dell’esame per illuminare l'orecchio esterno e il condotto uditivo. Il medico dirige la luce nel canale auricolare mantenendo una mano ferma. Regolerà la posizione e l'angolazione dell'otoscopio secondo necessità per avere una visualizzazione adeguata.
7. Osservazione del condotto uditivo e del timpano:
lo specialista procede dunque a una scrupolosa ispezione del condotto uditivo, cercando qualsiasi segno di infiammazione, gonfiore, accumulo di liquidi, tappo di cerume o corpi estranei. Nel contempo, esamina la membrana timpanica valutandone colore, forma, integrità e movimento.
8. Otoscopia pneumatica (facoltativa):
se necessario, lo specialista procederà a una otoscopia pneumatica (otopneumoscopia) volta a valutare la pressione dell’orecchio misurando la mobilità della membrana timpanica. A tal fine, viene montato sulla testa operativa dell’otoscopio un sistema pompante, composto da un sottile tubo e da un bulbo pneumatico di gomma. Il medico insuffla quindi aria nel condotto uditivo e poi lascia andare il bulbo, osservando il movimento del timpano e rilevando eventuali anomalie, come ad esempio una ridotta mobilità o una retrazione della membrana.
9. Esame dell’altro orecchio:
una volta completato l’esame otoscopico di un orecchio, il medico esaminerà l’altro orecchio seguendo il medesimo procedimento, avendo cura di igienizzare o sostituire lo speculum.
10. Formulazione del referto:
tutte le evidenze riscontrate, comprese eventuali anomalie, presenza di essudato o altre informazioni rilevanti, saranno documentate in modo dettagliato. Il medico annoterà colore, posizione e condizioni del timpano e documenterà eventuali sintomi riferiti dal paziente.
11. Esito dell’esame e follow-up:
il paziente verrà informato in merito ai risultati dell’esame otoscopico e riceverà tutte le indicazioni necessarie al fine di trattare eventuali patologie riscontrate. Se necessario, si procederà a ulteriori esami, terapie o visite da parte di altri specialisti.
L’otoscopia è una manovra eseguibile esclusivamente da mani esperte e sempre sotto un controllo visivo diretto, pertanto è fondamentale rivolgersi a un medico specialista in otorinolaringoiatria per una valutazione corretta della situazione e per una diagnosi accurata delle condizioni di salute delle orecchie. 

Attenzione: il procedimento otoscopico sopra descritto è a titolo esemplificativo, pertanto può variare in base al professionista sanitario incaricato dell’esame otoscopico e alla strumentazione utilizzata.

L’otoscopia è dolorosa?

Una delle domande più comuni prima di sottoporsi a un esame otoscopico, è se si tratti o meno di una procedura dolorosa. Di norma, essendo un esame eseguito da un professionista sanitario esperto in otorinolaringoiatria, non sussiste alcun pericolo di dolore. Il medico ispeziona con cura il condotto auricolare senza causare fastidi. Tuttavia rimane fondamentale rivolgersi al proprio medico in caso di dubbi o dolore alle orecchie di varia natura.

Quali patologie è in grado di diagnosticare un esame otoscopico?

L’otoscopia consente al professionista sanitario di individuare una vasta gamma di patologie a carico dell’orecchio. Tra i disturbi più comuni diagnosticabili mediante un esame otoscopico possiamo elencare:
  1. Infezioni auricolari: l’esame otoscopico è il principale mezzo nella diagnosi di otite media acuta. La procedura consente infatti allo specialista di osservare lo stato di infiammazione, il livello di rossore, eventuali accumuli di liquidi o di pus dietro la membrana timpanica.1
  2. Anomalie del timpano: l’indagine otoscopica è in grado di individuare anomalie a livello della membrana timpanica, come perforazioni (rottura del timpano), cicatrici o retrazione.
  3. Tappo di cerume: un accumulo eccessivo di cerume è facilmente individuabile mediante una otoscopia di routine. La procedura aiuta infatti a determinare l’estensione del tappo di cerume nonché la necessità o meno di rimuovere l’eccesso di secrezione ceruminosa.
  4. Corpi estranei: quando si verifica l’entrata di un oggetto nel condotto auricolare, è essenziale condurre un attento esame otoscopico mediante cui rimuovere il corpo estraneo in tutta sicurezza.

Cos’è l’otoscopia pneumatica?

L’otoscopia pneumatica, nota anche come otopneumoscopia, è un esame otoscopico mirato a valutare il movimento della membrana timpanica in risposta alla pressione esercitata dall'esaminatore.

L’otopneumoscopia si conferma inoltre un prezioso alleato nella valutazione della funzionalità della tromba di Eustachio, il piccolo canale che mette in comunicazione orecchio medio e rinofaringe. Alcuni tra i disturbi più comuni a carico della tromba di Eustachio sono: accumulo di fluidi, otite media secretiva, perdita dell’udito o infezioni ricorrenti.2

È possibile ispezionare la tromba di Eustachio o individuare la presenza di un colesteatoma tramite la sola otoscopia?

L’esame otoscopico è in grado di fornire informazioni preziose sullo stato di salute delle orecchie, tuttavia presenta dei limiti. Ad esempio, non consente un esame diretto della tromba di Eustachio o l’individuazione di un colesteatoma, ovvero di una cisti derivante da una crescita anomala di pelle desquamata a livello delle cavità auricolari.3 In caso si sospetti una lesione alla tromba di Eustachio, è quindi consigliabile affiancare all’esame otoscopico metodiche di diagnostica per immagini (radiografia, ecografia, TC, PET, ecc.) o procedure specifiche, in modo da ottenere una diagnosi accurata. 

Elenco delle fonti:

1. National Institute on Deafness and Other Communication Disorders (NIDCD). (n.d.). Ear Infections in Children. Tratto da https://www.nidcd.nih.gov/health/ear-infections-children in data 28/06/2023.
2. Pneumatic otoscopy (2021). Mayo Clinic. Tratto da https://www.mayoclinic.org/tests-procedures/pneumatic-otoscopy/about/pac-20385142 in data 28/06/2023.
3. Cholesteatoma (2022). MedlinePlus. Tratto da https://medlineplus.gov/ency/article/001060.htm in data 28/06/2023.
Le informazioni contenute in questo articolo sono solo a scopo didattico e informativo: non possono e non devono mai sostituire una consulenza medica professionale. Per qualsiasi domanda relativa alla tua salute, dovresti sempre consultare un medico o un operatore sanitario.