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La percezione di fischi o ronzii in una o in entrambe le orecchie è un disturbo noto come acufene o tinnito. In alcuni casi i suoni sono così forti da interferire con la capacità di concentrazione.
L’acufene può presentarsi sotto forma soggettiva oppure oggettiva. L’acufene soggettivo è percepibile esclusivamente dalla persona affetta, mentre la forma oggettiva può essere percepita anche dal medico, in quanto si tratta di un suono ritmico e pulsante in sincrono con il battito cardiaco, causato da un cambiamento nel flusso sanguigno nei vasi in prossimità dell’orecchio.
Le vibrazioni causate dalle onde sonore provenienti dal timpano arrivano alla coclea, dove sono presenti le cosiddette cellule ciliate. Le terminazioni nervose di tali cellule, attivate dalle vibrazioni sonore, trasformano gli impulsi sonori in impulsi nervosi, trasmettendoli al cervello in modo che esso possa elaborarli e trasformarli in suoni. Il naturale invecchiamento del sistema uditivo causa la diminuzione o il danneggiamento di queste cellule ciliate nella coclea, generando quindi uno scompenso che può trasformarsi in acufene. Anche un piccolo sbilanciamento dei nuclei nervosi può infatti causare l’insorgere del tinnito, talvolta con nessuna conseguenza sulla sensibilità uditiva. L’acufene è inoltre comune anche tra i soggetti maggiormente esposti a volumi elevati, come musicisti o meccanici aeronautici. Pertanto, al fine di evitare di compromettere la propria capacità uditiva o di incorrere in acufene, è importante utilizzare le giuste protezioni auricolari.
Quando il condotto uditivo si infetta o presenta un tappo di cerume, sporcizia o corpi estranei, la pressione al suo interno può alterarsi e causare acufene. Una buona igiene può prevenire l’accumulo di questo materiale, ma in caso di ostruzioni ostinate è meglio rivolgersi a un medico specialista.
I medicinali tra i cui effetti collaterali rientra il tinnito sono: farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), alcuni antibiotici, farmaci oncologici, diuretici, farmaci antimalarici e antidepressivi. L’acufene causato dai medicinali può peggiorare a fronte di un alto dosaggio. Un adeguamento delle dosi o la completa eliminazione del farmaco in questione di norma porta a una completa risoluzione del disturbo acustico.
Le infezioni a livello di orecchie o seni paranasali possono causare una forma di acufene temporanea. Perfino un comune raffreddore può innescare una forma lieve di tinnito. Tuttavia, una volta passata l’infezione, anche l’acufene scompare.
La prima misura da adottare al fine di prevenire l’acufene è indossare le giuste protezioni acustiche (tappi o cuffie con cancellazione del rumore), in particolare quando si è esposti a volumi eccessivi. È inoltre importante mantenere un livello di volume basso durante l’ascolto di musica in cuffia. Con l’avanzare dell’età, è di fondamentale importanza praticare attività fisica regolare, seguire una dieta sana3 e ridurre il consumo di alcol4, caffeina5 e nicotina2 in modo da minimizzare il rischio di sviluppare l’acufene.