Cos’è l’acufene?

Secondo una ricerca condotta dalla rinomata organizzazione americana National Organization for Rare Disorders, l’acufene colpisce ben il 10% della popolazione mondiale, interessando qualsiasi fascia di età. Nonostante l’acufene sia spesso denominato “fischio alle orecchie”, i suoni percepiti possono essere diversi: sibili, ronzii, fruscii o addirittura pulsazioni. Noto anche come tinnito, tale disturbo dell’udito può colpire sia uomini sia donne e può interessare una o entrambe le orecchie.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’acufene deriva spesso da un’esposizione singola o ripetuta a suoni di elevata intensità, ma può anche essere sintomo di una patologia di base o di diverse malattie. 

L’acufene è un disturbo decisamente fastidioso, in grado di influire negativamente sul benessere e sulla tranquillità di chi ne è affetto, pertanto scoprirne la causa scatenante è essenziale, al fine di risolvere o gestire il problema. Secondo ulteriori ricerche scientifiche, anche il meteo o altre manifestazioni atmosferiche possono influire sui sintomi riconducibili all’acufene.

Qual è la correlazione tra meteo e acufene?

Secondo una ricerca condotta dal noto portale medico americano HealthLinkBC, i rapidi cambiamenti di pressione ambientale possono favorire la comparsa di acufene. Ad esempio, il disturbo potrebbe acuirsi in concomitanza con la pioggia. I National Institutes of Health (Istituti Nazionali di Sanità - NIH), un'agenzia del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti, hanno pubblicato diversi studi in materia di ipoacusia e tinnito. Uno in particolare, risalente al 2017, riporta come una pressione media più bassa del livello del mare sia associata a livelli più alti di vertigini, acufeni e ovattamento auricolare. I cambiamenti di pressione atmosferica avvengono spesso durante i viaggi in aereo o con l'arrivo della primavera.
Secondo il medesimo studio, esiste anche una correlazione tra l’acufene e la malattia di Ménière. Si tratta di una patologia a carico dell’orecchio interno, la quale può portare a perdita di udito, capogiri o vertigini, nonché sensazione di orecchio ovattato (dovuto alla differenza tra pressione interna dell’orecchio e pressione atmosferica esterna). La pressione atmosferica inferiore a 1013,25 millibar provoca un aumento del 23% nella probabilità di acufeni dovuti alla malattia di Ménière.

Correlazione tra acufene e pressione atmosferica

Un sistema vestibolare compromesso potrebbe spiegare la correlazione esistente tra acufene e pressione atmosferica. Si tratta infatti della parte dell’orecchio interno deputata al controllo dell’equilibrio. Al suo interno è presente un fluido denominato endolinfa, il quale può aumentare la sensibilità ai cambiamenti di pressione atmosferica. In caso di abbassamento repentino di pressione, è possibile quindi incorrere in fenomeni di acufene.

Secondo lo studio sopra menzionato condotto nel 2017 dai NIH, un altro fattore comprovante la relazione tra meteo e acufene è la temperatura. Infatti in caso di temperature più miti si assiste a un miglioramento della sintomatologia, mentre a fronte di temperature fredde si assiste generalmente a un peggioramento del disturbo. Il tinnito può inoltre aggravarsi anche in caso di permanenza in ambienti eccessivamente umidi.

Udito e temperature fredde

Le condizioni meteorologiche in grado di influenzare l’acufene non si limitano alla pressione ambientale, alla temperatura, al vento forte o all’umidità. Secondo il sito HearingAids.com, a fronte di temperature esterne rigide, è più facile essere colpiti da una condizione nota come esostosi (o osteocondroma). Si tratta più esattamente di una neoformazione ossea circoscritta e sviluppata su una superficie ossea normale. Può essere causa di acufene in quanto tali escrescenze possono ostacolare la percezione dei suoni. L’acufene dovuto a esostosi è noto anche come “orecchio del nuotatore”, in quanto è più frequente nei nuotatori, nei subacquei o nei surfisti a causa della lunga permanenza in acqua.

In conclusione, se presenti sintomi riconducibili all’acufene legati al meteo o ad altra patologia, rivolgiti al tuo medico o specialista audiologo, al fine di ricevere il giusto piano di trattamento, tra cui rientrano la terapia del suono (fattibile anche via app), il ricorso a un apparecchio acustico o, in casi selezionati, un intervento chirurgico.
Le informazioni contenute in questo articolo sono solo a scopo didattico e informativo: non possono e non devono mai sostituire una consulenza medica professionale. Per qualsiasi domanda relativa alla tua salute, dovresti sempre consultare un medico o un operatore sanitario.