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La manovra di Valsalva è una delle tecniche più semplici e comuni da mettere in atto per risolvere questo stato di congestione delle orecchie, ripristinando il corretto equilibrio pressorio e alleviando il fastidio. Questa tecnica consiste in un procedimento controllato, in cui si cerca di espirare forzatamente tenendo la bocca chiusa e tappando il naso.

In questo modo, si favorisce l’apertura della tromba di Eustachio, con conseguente sensazione di benessere auricolare. Tuttavia è fondamentale svolgere correttamente tale manovra, nonché comprenderne il meccanismo ed eventuali rischi associati, così da assicurare risultati sicuri ed efficaci.

Come funziona la manovra di Valsalva

La manovra di Valsalva ha come obiettivo sbloccare la tromba di Eustachio, ovvero il canale che collega l’orecchio medio al rinofaringe, il cui ruolo è proprio quello di rendere la pressione aerea uguale su entrambi i lati del timpano e far defluire i liquidi dall’orecchio medio.

Quando la tromba di Eustachio si blocca o non funziona correttamente, non è raro percepire i seguenti sintomi:
  • Dolore alle orecchie;
  • Orecchio ovattato;
  • Difficoltà a equalizzare la pressione auricolare, ad esempio durante voli o immersioni.
La manovra di Valsalva ha quindi come obiettivo generare un aumento di pressione nel rinofaringe, ovvero nella parte superiore della gola dietro alle cavità nasali collocata subito sopra al palato molle.2

Questo aumento di pressione nel rinofaringe spinge l’aria dentro la tromba di Eustachio, equalizzando la pressione su entrambi i lati del timpano. In questo modo si avvertirà finalmente una sensazione di sollievo e verrà ripristinata la normale funzionalità delle orecchie.

Qual è il meccanismo di azione della manovra di Valsalva?

Al fine di eseguire la manovra di Valsalva in modo corretto e sicuro, attenersi al seguente procedimento:
  1. Sedersi o rimanere in posizione eretta e inspirare profondamente.
  2. Chiudere la bocca e tappare il naso con le dita.
  3. Espirare delicatamente e lentamente, mantenendo bocca e naso chiusi.
  4. A questo punto si avvertirà una pressione a livello delle orecchie o una sensazione di apertura, data dall’entrata dell’aria nelle trombe di Eustachio.
  5. Rilasciare quindi la pressione e inspirare lentamente per completare la manovra.

Quali sono i rimedi per decongestionare le orecchie?

La manovra di Valsalva è solo una delle tecniche per stappare le orecchie e fare defluire i liquidi fuori dalla tromba di Eustachio. Qui di seguito presentiamo alcuni ulteriori accorgimenti da utilizzare in caso di orecchie tappate:
  1. Sbadigliare o deglutire: si tratta di azioni in grado di favorire l’apertura della tromba di Eustachio, regolando quindi la pressione auricolare. 
  2. Masticare una gomma o sciogliere in bocca una caramella dura: anche queste azioni agiscono come sbadigliare o deglutire, al fine di decongestionare il naso e le tube favorendo la compensazione.
  3. Farmaci ad azione decongestionante: un decongestionante nasale e/o orale con vasocostrittore può temporaneamente ridurre lo stato di congestione, facilitando il deflusso dei liquidi.
  4. Tubi di ventilazione o drenaggi transtimpanici: nei casi più gravi, l'inserimento di un piccolo tubicino di ventilazione nel timpano agevola il drenaggio del liquido dall'orecchio medio e allevia la pressione.3

La manovra di Valsalva aumenta ipertensione e tachicardia?

La vasocostrizione causata dai primi minuti della manovra di Valsalva comporta un temporaneo aumento di pressione arteriosa e conseguente aumento della frequenza cardiaca.

Si tratta di una normale risposta fisiologica, data dall’aumento della pressione intratoracica conseguente alla forza espiratoria.

Tuttavia la natura di tali fenomeni è transitoria e al termine della manovra si torna a una normalizzazione della frequenza cardiaca e della pressone arteriosa. Pertanto la manovra di Valsalva non è rischiosa se eseguita su soggetti sani.4

La manovra di Valsalva è sicura o pericolosa?

La manovra di Valsalva è generalmente considerata sicura, tuttavia alcuni soggetti dovrebbero evitare di eseguirla o prestare particolarmente attenzione durante l’intero procedimento. In particolare:
  1. Soggetti che hanno da poco subito un trauma acustico o un intervento alle orecchie;
  2. Soggetti con timpano rotto (conclamato o sospetto);
  3. Soggetti colpiti da forte otalgia o otite acuta;
  4. Soggetti con una patologia medica a carico dei vasi sanguigni, come ipertensione o malattia cardiovascolare.

Rischi e potenziali complicazioni della manovra di Valsalva

Nonostante la manovra di Valsalva sia considerata una tecnica essenzialmente sicura, vi sono alcuni rischi associati a una scorretta esecuzione o a un suo utilizzo non conforme alla salute del soggetto. Questi rischi includono:
  1. Lesioni alle orecchie: l’applicazione di una forza o pressione eccessiva durante la manovra potrebbe danneggiare le delicate strutture dell’orecchio interno.
  2. Rottura del timpano: i soggetti con pregressa perforazione del timpano possono incorrere in un ulteriore danno o rottura della membrana timpanica.
  3. Dolore o fastidio: se la manovra è eseguita in modo scorretto o forzato, può causare dolore o fastidio a livello auricolare. 

Elenco delle fonti:

  1. MedlinePlus. (2021). Ear barotrauma. Tratto da  https://medlineplus.gov/ency/article/001064.htm in data 06/06/2023.
  2. National Library of Medicine (2019). Imaging Findings Related to the Valsalva Maneuver in Head and Neck Radiology Tratto da  https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6975354/ in data 06/06/2023.
  3. Orvidas, L. (2022). Plugged Ears: What is the Remedy. Tratto da  https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/common-cold/expert-answers/plugged-ears/faq-20058092 12/06/2023.
  4. Valsalva Maneuver. (2022). Tratto da  https://my.clevelandclinic.org/health/treatments/23209-valsalva-maneuver 12/06/2023.
Le informazioni contenute in questo articolo sono solo a scopo didattico e informativo: non possono e non devono mai sostituire una consulenza medica professionale. Per qualsiasi domanda relativa alla tua salute, dovresti sempre consultare un medico o un operatore sanitario.