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L'orecchio insieme all'occhio è l'organo sensoriale più importante. Gran parte della nostra comunicazione si svolge attraverso il senso dell'udito. Il nostro udito ci avverte della presenza di pericoli, così come ci offre grandi piaceri aprendoci le porte del mondo della musica e facendoci vivere i suoni della natura, come ad esempio il cinguettio degli uccelli o il fruscio delle foglie.

Altrettanto importanti sono gli effetti di un deficit dell'udito nella quotidianità. Ma come si arriva all'ipoacusia? Quali cambiamenti intervengono nell'orecchio? E quali sono le cause?

Di seguito ti forniamo le risposte a tutte le domande importanti sull'ipoacusia e sui problemi di udito.

Iniziamo però con una bella notizia: è molto raro arrivare a perdere totalmente l'udito, ovvero alla sordità. Un apparecchio acustico permette di ridurre o persino risolvere definitivamente la maggior parte dei problemi d'udito.

E' possibile appurare rapidamente se soffri di Ipoacusia e, in caso positivo, capire se sei idoneo all'uso di un apparecchio acustico, prenotando un Controllo Uditivo Gratuito di 15 minuti con responso è immediato:

Primi sintomi

È raro che un'ipoacusia si manifesti improvvisamente. Il più delle volte i problemi d'udito si insinuano lentamente, in un lungo periodo di tempo – e proprio per questo in un primo momento passano inosservati. Infatti, il soggetto interessato si abitua gradualmente all'incipiente debolezza. I deficit dell'udito sono compensati dal cervello, per cui, nella fase iniziale, non comportano svantaggi nella quotidianità.

Ad un certo punto, però, i problemi d'udito non possono più essere compensati senza un aiuto. Spesso i primi ad accorgersene sono le persone che stanno intorno al soggetto interessato, come ad esempio parenti e amici.
 
La persona interessata dal problema di udito invece, pur essendo consapevole di non sentire più perfettamente, spesso non fa nulla per molto tempo. Argomentando con frasi del tipo "Ci sento ancora bene!", esita ad effettuare un test dell'udito presso l'audioprotesista o l'otorino. Si tratta in realtà di una cosa normale, in quanto non è per nulla facile prendere coscienza dei propri problemi d'udito e neppure riconoscerli!

Il problema è che, chi aspetta troppo rischia conseguenze gravi. I ricercatori hanno dimostrato che il nostro cervello dopo circa sette anni disimpara a sentire determinati suoni. Se questi suoni tornano ad essere udibili grazie all'ausilio di un apparecchio acustico, possono non essere più interpretati correttamente e per questo motivo spesso vengono recepiti come esageratamente forti e spiacevoli – anche se si tratta di rumori innocui, come il fruscio delle foglie o le voci dei vicini in giardino.
 
Le seguenti tre domande ti aiutano a capire se hai difficoltà a sentire:
Senti i rumori di sottofondo come esageratamente forti?
I rumori profondi, borbottati, ti appaiono improvvisamente forti in modo non naturale? Ad esempio il rumore del traffico quando sei in casa? O il brusio del frigorifero? Se è così, potrebbe trattarsi di un sintomo di problemi d'udito.
Il tuo televisore ha il volume troppo alto?
Se chi ti sta accanto ti fa notare che il volume del televisore o della radio è troppo alto, dovresti prendere sul serio la loro segnalazione. Potrebbe trattarsi di un sintomo di un problema d'udito.
Le conversazioni ti risultano stressanti?
Se devi concentrarti molto per poter parlare con uno o più interlocutori, con conseguente stress e  paura costante di fare errori (il cosidetto effetto cocktail party) non sottovalutare questo segnale. Potrebbe essere un indizio relativo a problemi di udito.
 Qui puoi trovare ulteriori informazioni sulla necessità di far ricorso ad un apparecchio acustico.

Cosa succede quando si perde l'udito?

La causa dei problemi di udito può trovarsi in punti diversi del nostro organo complicato e sensibile dell'udito: nell'orecchio esterno, nell'orecchio medio, nell'orecchio interno o persino nel nervo acustico. Non sempre i problemi di udito sono legati all'età. Possono essere causati anche da esposizioni prolungate a rumori molto forti, da infezioni, intossicazioni, lesioni o anche essere ereditari.
 
Agli inizi sono colpite prevalentemente le frequenze più alte. Poiché queste frequenze sono importanti per sentire le cosiddette consonanti sorde (f, s, p, t), spesso fin dagli inizi viene compromessa la comprensione del parlato. A seconda del tipo di deficit dell'udito, si aggiungono altri sintomi, ad esempio un acufene, sensibilità al rumore o vertigini. In quasi tutti i casi i problemi persistono. Ed è spesso difficile prevedere come possano evolvere.

Quello che molti soggetti interessati non sano è che: un'ipoacusia non trattata, prima o poi avrà effetti anche sulla psiche e sulla qualità della vita nel suo insieme. Chi soffre di un deficit dell'udito non curato, spesso lamenta una stanchezza cronica. Per queste persone le conversazioni diventano così stressanti da far loro preferire di evitare i contatti sociali e ritirarsi man mano a vita privata. Gli effetti di questo isolamento auto imposto possono essere seri. Gli studi dimostrano: la probabilità di ammalarsi di demenza è molto più alta tra gli anziani che soffrono di problemi di udito rispetto a persone con udito normale.

Quali sono le contromisure in caso di problemi di udito?

Se sia possibile compensare o ridurre i problemi di udito con un apparecchio acustico dipende dalla causa. Nella maggior parte dei casi fortunatamente è possibile. L'apparecchio amplifica e modula i rumori dell'ambiente,  tenendo conto del modo con cui il centro dell'udito del nostro cervello elabora i suoni e le voci. È così che la moderna tecnologia semplifica e rende più facile sentire di nuovo.
Con l'aiuto della tecnologia digitale le voci e i rumori di sottofondo, ad esempio, vengono separati in modo da rendere più facile al soggetto ipoacusico la comprensione del parlato e la concentrazione sulla comprensione stessa. Il deficit dell'udito viene inoltre compensato dal fatto che le due orecchie sono di nuovo in grado di collaborare nel modo migliore, migliorando così l'ascolto direzionale e l'orientamento. Ciò è possibile grazie al fatto che gli apparecchi acustici delle due orecchie comunicano tra loro.

Perdita improvvisa dell'udito e acufene sono conseguenze dello stress?

Da un momento all'altro il mondo si fa più silenzioso da un orecchio. Voci e musica improvvisamente si fanno lontane, come se si fosse avvolti da ovatta. Questo fenomeno si chiama perdita improvvisa dell'udito e richiede un immediato intervento di un otorino. Sebbene la causa esatta non sia nota, alcune teorie cercano di darne una spiegazione. La causa più frequente è un disturbo della circolazione dei vasi più piccoli dell'orecchio interno, una specie di "infarto auricolare". Si suppone che lo stress sia un fattore scatenante di una perdita improvvisa dell'udito, in quanto i pazienti spesso riferiscono di essere stati esposti a una sollecitazione estrema prima di perdere l'udito.
 

Quanto prima si interviene in caso di perdita improvvisa dell'udito, tanto migliori sono le possibilità di ottenere una riabilitazione completa. Di fatto, in circa la metà dei soggetti i sintomi scompaiono da soli entro 24 ore e nel 10% dei casi rimangono però danni conseguenti, come ad esempio un acufene o un deficit dell'udito.

Perché con l'età le nostre orecchie peggiorano?

La difficoltà nel sentire correlata all'età (presbiacusia) è un processo naturale. I primi segni compaiono tra i 45 e i 65 anni d'età e possono peggiorare ulteriormente a causa di fattori esterni, come ad esempio l'inquinamento acustico. L'ipoacusia dovuta all'età riguarda soprattutto le frequenze più alte e abitualmente si manifesta bilateralmente. La causa è un danno delle cellule ciliate della coclea. Questo danno compromette la trasmissione dei segnali al nervo acustico. Spesso i primi sintomi sono la perdita della percezione di rumori come il fruscio delle foglie o il ticchettio dell'orologio da polso. Poiché l'ipoacusia dovuta all'età si insinua lentamente, spesso il suo insorgere viene notato tardi.

Non esistono trattamenti farmaceutici o chirurgici, ma un apparecchio acustico può essere un grande sostengo per questa forma di deficit dell'udito.

È una questione di geni?

Alcuni problemi dell'udito sono ereditari. Sono causati da mutazioni nei geni che influiscono sullo sviluppo e sulla funzione dell'orecchio. Oggi sappiamo che dei 30.000 geni circa dell'uomo, circa 500 possono influire sull'udito. La ricerca genetica prosegue negli anni, portando alla luce sempre nuove conoscenze in questo campo. Il Prof. Claes Möller dell'Università di Örebro in Svezia, ad esempio, ha scoperto che un gene modificato o mutato caratterizza l'eccessiva o insufficiente produzione di proteine.
Tra tutte le forme congenite di ipoacusia, due terzi sono riconducibili a una mutazione genetica. La restante parte riguarda invece una serie di sindromi, come ad esempio la sindrome di Usher. I pazienti che soffrono di questa sindrome accusano una combinazione di più sintomi, tra i quali anche la compromissione della capacità visiva.
 
L'obiettivo più importante che si pongono i ricercatori è quello di scoprire quale gene è responsabile di quali danni dell'udito. Una vota scoperto, in futuro sarà possibile assistere i soggetti con terapie genetiche.

Come si può fare prevenzione?

Per sentire non servono soltanto due orecchie funzionanti, ma anche un centro dell'udito intatto e allenato nel cervello. Perché qui, nella corteccia uditiva, vengono interpretati gli impulsi sonori per essere poi trasmessi alla coscienza. Avresti mai pensato che l'udito stimola il nostro cervello più della vista? Il problema è che se per un lungo periodo il cervello non viene più "allenato" a sufficienza a causa di un indebolimento dell'udito, le connessioni nervose vengono distrutte.
In questo modo si disimpara non soltanto nell'ascolto, ma si invecchia anche più rapidamente: ogni 10 decibel di udito persi, il rischio di demenza aumenta di oltre il 20%. L'unica cosa che può impedire questa evoluzione è il trattamento tempestivo con un apparecchio acustico. Il nostro suggerimento: dai 50 anni in poi, esegui ogni anno un test dell'udito.
 

Allenare l'udito con la musicoterapia

La musica non è soltanto il modo perfetto per fare il pieno di buon umore o per rilassarsi. La musica può essere anche terapeutica – non solo in caso di depressione o stress, ma anche per i soggetti che accusano danni all'udito.

Il principio: la complessa mescolanza di musica e parole, nonché di ritmo, l'intonazione e il timbro dei suoni allena la comprensione del parlato e la capacità comunicativa.
Chi soffre di un deficit dell'udito, infatti, ha spesso difficoltà a seguire conversazioni in presenza di rumori di sottofondo. Proprio qui può intervenire l'allenamento con la musicoterapia. Per le persone che hanno problemi di udito, la musica può essere uno strumento per "ritrovare il piacere di sentire" e così accrescere la qualità della vita.

I numeri dell'ipoacusia

  • 1 persona su 10 in Italia convive con un danno all'udito.
  • Nel mondo circa 1,1 miliardi di persone soffrono di problemi di udito, vale a dire circa il 16 percento della popolazione mondiale.
  • Solo 1-2 su 1000 neonati soffrono di un'ipoacusia importante
  • Una persona su tre nella fascia d'età oltre i 60 anni soffre di una forma di ipoacusia
  • Un terzo di tutte le persone affette da deficit dell'udito è in età da pensione
  • Il 65 percento delle persone con problemi di udito soffre di ipoacusia lieve, il 30 percento di ipoacusia media e soltanto il 5 percento di ipoacusia grave.
  • Solo una persona su cinque che potrebbero beneficiare dall'uso di un ausilio acustico, indossa un apparecchio 
  • Mediamente le persone aspettano 10 anni prima di intervenire sul proprio deficit dell'udito

Definizione dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) secondo la quale a ogni persona con un deficit dell'udito uguale o superiore a 25 decibel (dB) è attribuito un danno acustico.

Motivi dell'aumento dell'ipoacusia

Sono sempre di più le persone che in tutto il mondo soffrono di ipoacusia. Le cause di questo disturbo dipendono direttamente dalla civilizzazione e dal nostro stile di vita. I fattori più importanti:
Età
Grazie alla medicina moderna e gli elevati standard di vita, le aspettative di vita aumentano sempre di più. Con l'avanzare dell'età, aumenta però anche la probabilità di sviluppare un'ipoacusia. Una persona su due nella fascia d'età oltre i 70 anni ne soffre.
Vita di città
Il rumore del traffico e dei cantieri, impianti industriali, musica forte e segnali di avvertimento. Queste sono soltanto alcune delle fonti di rumore permanenti che ritroviamo in ogni città. I giovani sollecitano spesso il loro udito con musica ad alto volume ascoltata dalle cuffie. Questa tempesta sonora continua ha effetti fatali sull'udito umano. Le cellule sensoriali sensibili dell'orecchio interno non riescono mai a riprendersi e deperiscono anzitempo.
Insufficiente protezione
Nonostante le chiare normative in merito alla protezione dal rumore, in Italia ogni giorno migliaia di persone si espongono a livelli di rumore dannosi, senza alcuna protezione, sia sul posto di lavoro (ad esempio il rumore dei macchinari) che nel tempo libero (musica ad alto volume). Sarebbe invece così facile proteggersi da livelli sonori dannosi.

Gli apparecchi acustici sono utili per ogni tipo di deficit dell'udito?

Non tutte le forme di deficit dell'udito possono essere compensate con un apparecchio acustico.
 
Esistono fondamentalmente tre tipi di ipoacusia: 
  • ipoacusia trasmissiva
  • ipoacusia neurosensoriale
  • ipoacusia percettiva.

Suggerimento importante: se negli ultimi tempi hai la sensazione di non sentire più bene, non esitare a lungo e rivolgiti al Centro Acustico AudioNova più vicino a te. Non importa quale sia la causa dell'ipoacusia: una diagnosi precoce è sempre vantaggiosa.
Per quanto riguarda l'ipoacusia trasmissiva si tratta principalmente di un'occlusione o infiammazione dell'orecchio esterno o medio. A seconda della causa, possono essere d'aiuto farmaci, lavaggi o un intervento chirurgico.

L'ipoacusia neurosensoriale riguarda l'elaborazione dei segnali nel cervello. Il soggetto colpito sente i suoni, ma non riesce a classificarli. Un intervento terapeutico in questo caso è molto difficile.
La categoria più frequente è quella dell'ipoacusia percettiva. In questi casi la causa coinvolge l'orecchio interno nell'area della coclea (cellule ciliate danneggiate) o – in casi rari – il nervo acustico. Il suono arriva di fatto fino all'orecchio interno, ma da qui non viene trasmesso correttamente.

La buona notizia per l'ipoacusia percettiva è che, nella maggior parte dei casi, può essere compensata con l'uso di apparecchi acustici moderni, con i quali la capacità uditiva migliora considerevolmente.

Gli apparecchi acustici sono utili anche nell'ipoacusia lieve?

La maggior parte dei rumori della nostra vita quotidiana – parole, musica, squillo del telefono – rientra nel range di frequenze da 500 a 3000 Hz. Se la curva all'interno di questo range scende sotto un valore soglia di 25 decibel (dB), si è in presenza di una cosiddetta ipoacusia lieve. Già da questo livello l'uso di apparecchi acustici moderni è assolutamente consigliato, in quanto possono migliorare in modo notevole la capacità uditiva.
Gli apparecchi acustici hanno senso anche nei casi in cui non è ancora di fatto raggiunto il limite che ne prevede l'indicazione, ma il soggetto soffre di compressione dolorosa. Decisiva in questi casi non è soltanto la misurazione, ma anche la sensazione soggettiva di ogni persona.

 

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