La percezione sonora è un processo non solo fisico, ma anche neurale e mentale

Il 90% delle informazioni recepite dal cervello è di natura visiva. Gli esseri umani sono infatti “creature visive”, in quanto si servono della vista per percepire il mondo. Poiché le immagini sono immediate, è molto più facile capire come funziona l’occhio umano e accorgersi in tempo dei disturbi alla vista.

Al contrario, non siamo purtroppo in grado di “vedere” le onde sonore; pertanto accorgersi di avere problemi a livello uditivo non è così immediato come rendersi conto di aver bisogno di un paio di occhiali per leggere. Di solito il primo segno di perdita uditiva è il non comprendere più il proprio interlocutore e iniziare a chiedergli di “alzare la voce”. 

La perdita dell'udito è particolarmente frustrante perché è difficile per noi esseri umani visualizzare il suono come un processo puramente fisico: la percezione sonora è infatti un processo che si articola anche a livello neurale e mentale. Pertanto spesso si rivela difficile capire quanto sia colpa delle proprie orecchie e quanto sia colpa delle condizioni dell’ambiente esterno. 

Onde sonore

I suoni sono essenzialmente vibrazioni e sono il risultato di una trasmissione di energia acustica da una particella all’altra. Ad esempio, la caduta di una tazza su un pavimento di legno genera una determinata onda meccanica che trasporta l’energia prodotta dall’impatto nello spazio circostante, traducendosi nel classico suono “bang!”. Se invece la tazza si frantuma, verrà prodotto un suono differente a causa del diverso trasferimento energetico originato dalla riduzione della tazza in mille pezzi.
Questa energia produce quindi vibrazioni, le quali viaggiano nell’aria sotto forma di onde sonore. Queste onde possono propagarsi anche attraverso superfici solide (abbastanza sottili), ecco perché è possibile sentire cosa accade fuori dalla propria porta.

Se qualcuno bussa alla tua porta, il suono viene percepito come se fosse stato prodotto dentro casa, perché l’energia viene trasferita e quindi propagata nell’aria dalla parte interna della porta. Se invece qualcuno bussa su un pezzo di legno a un paio di centimetri dalla tua porta, il suono si propaga fuori dalla tua porta ma non arriverebbe all’interno della casa così forte come un colpo diretto sulla tua porta.

Le orecchie

Il corpo non elabora i suoni se questi non arrivano alle orecchie. Le onde sonore viaggiano a una velocità decisamente minore rispetto alla luce. I fenomeni caratterizzati da importanti effetti visivi e acustici, ad esempio fuochi d’artificio o fulmini, si manifestano infatti prima visivamente e poi acusticamente.

Ma come viaggiano le onde sonore dalla relativa sorgente al cervello umano? Il padiglione auricolare è il primo componente dell’orecchio esterno a entrare in contatto con il fronte sonoro. Si occupa di rilevare le onde sonore e di dirigerle nel condotto uditivo esterno verso il timpano.

Le onde sonore colpiscono quindi il timpano, ovvero la sottile membrana che vibra in risposta ai segnali sonori, proprio come la pelle di un tamburo vibra quando viene colpita da una bacchetta.

Il suono arriva poi all’orecchio medio, dove viene amplificato: le vibrazioni del timpano attivano i tre ossicini, il cui movimento fa vibrare il fluido dell'orecchio interno.

L’orecchio interno è il luogo dove i suoni diventano realtà. I disturbi uditivi sono infatti di norma provocati da problemi che coinvolgono il funzionamento dell'orecchio interno.

La parte anteriore dell'orecchio interno è rappresentata dalla coclea o chiocciola. Gli impianti cocleari prendono il nome proprio da questo organo, in quanto sono applicati chirurgicamente proprio in sostituzione di una coclea non funzionante.

La coclea contiene a sua volta l’organo del Corti, formato da una serie di cellule ciliate e fibre nervose attraverso cui il suono viene convertito da vibrazioni acustiche a impulsi elettrici che arrivano al cervello attraverso il nervo acustico.

Il ruolo del cervello

Le onde sonore ricevute dall’orecchio esterno e processate dall’orecchio interno arrivano quindi al cervello. I neuroni sensoriali portano gli impulsi elettrici verso le diverse parti del cervello deputate all’interpretazione del suono: il lobo temporale, la corteccia uditiva e il talamo.

Il cervello è quindi l’organo più importante dell’udito, in quanto consente di capire e decifrare la natura esatta del suono percepito. In caso di danni alla corteccia cerebrale, infatti, è comune confondere suoni simili, ad esempio il latrare di un cane con il cigolio di una sedia, con conseguente stato di confusione.

Come la perdita di udito altera la percezione dei suoni

La perdita di udito compromette la capacità del nostro corpo di processare le onde sonore raccolte dal nostro orecchio. La capacità uditiva limitata è definita ipoacusia a prescindere da quale parte del sistema uditivo sia causata. 

La tipologia più comune di perdita uditiva è l’ipoacusia neurosensoriale. Insorge quando le cellule ciliate subiscono dei danni a causa di una continua esposizione a rumori di forte intensità o ad alte frequenze, nonché a causa del naturale processo di invecchiamento. 

Le cellule ciliate possono danneggiarsi anche in seguito a fattori quali abuso di droghe, traumi cranici, determinate patologie e tumori. Anche una grave infezione auricolare può compromettere le stereociglia e causare quindi una perdita di udito permanente.
A seconda del grado di perdita dell'udito e di quali stereociglia sono state danneggiate, si possono avere conseguenze diverse. Una persona che ha subito un danno potrebbe non sentire affatto certi volumi di suoni o certe frequenze.

Altri potrebbero udire bene la maggior parte dei suoni, ma avere problemi con le voci profonde come risultato di una perdita dell'udito a bassa frequenza. Altri ancora potrebbero interpretare male i suoni in arrivo. 

La perdita di udito può rivelarsi terrificante una volta scoperto di esserne affetti. Assicurati quindi di prendere le giuste precauzioni e apprendere il più possibile la natura di tali problematiche, per il tuo benessere e per quello dei tuoi cari affetti da ipoacusia.

L’importanza di riconoscere una perdita di udito

Essere informati sulle diverse tipologie di ipoacusia, nonché sul funzionamento delle onde sonore e del sistema uditivo umano, è fondamentale al fine di capire a fondo da quale disturbo si è affetti. Nonostante il solo pensiero di perdere l’udito possa incutere terrore, è necessario mantenersi aggiornati al fine di accorgersi tempestivamente dei cambiamenti del proprio udito e di ricevere quindi la giusta assistenza medica.

Capire il funzionamento del proprio sistema uditivo è un fattore fondamentale nel riconoscimento della presenza di una perdita uditiva e delle diverse cause che possono averla innescata. 

Non preoccuparti se non riesci a capire più i suoni come una volta, non stai impazzendo! Contattaci oggi stesso per ricevere il giusto supporto medico.
Le informazioni contenute in questo articolo sono solo a scopo didattico e informativo: non possono e non devono mai sostituire una consulenza medica professionale. Per qualsiasi domanda relativa alla tua salute, dovresti sempre consultare un medico o un operatore sanitario.